File lunghissime di animali carichi di merci, dune sabbiose spazzate dal vento, chilometri e chilometri di nulla, anzi di deserto, di uno dei deserti più difficili del mondo, solcato
da secoli da una rotta commerciale che dall’Oriente fungeva da tessuto connettivo con le porte dell’Europa. E per finire oasi e caravanserragli.
Questo e molto altro era il Turkmenistan di ieri, ricco di regni ed imperi dalle mille e una notte, a cavallo tra due civiltà e due mondi diversi. Oggi dopo anni di presenza
sovietica il paese torna a proporsi come luogo strategico nella geopolitica internazionale ed anche, e non è un dettaglio, come meta turistica. Qui storici ed amanti dell’arte
troveranno il loro habitat naturale; rimarranno senza parole di fronte alle meraviglie che il tempo ha saputo conservare e tramandare a memoria di secoli di civiltà.